Percorsi 30, 36, 60 CFU. Quale intraprendere per non sbagliare?

30, 36 o 60 CFU? Facciamo chiarezza su quali percorsi CFU servano per insegnare, a chi siano destinati e quali insegnamenti prevedano.

Sei in dubbio su quali CFU per insegnare ti servono per entrare nella scuola? 30, 36 o 60 CFU?

Facciamo chiarezza su quali percorsi CFU esistano, a chi sono destinati e quali insegnamenti prevedono.

È, infatti, importante avere ben chiaro quale percorso faccia per te in modo da non sbagliare la scelta dei CFU per insegnare e sprecare tempo e soldi inutilmente.

A seguito della conversione del D.L. n. 75/2023, sono stati ufficializzati i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale dei docenti delle scuole secondarie di I° e II° grado.

Con l’approvazione del DPCM 4 Agosto 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 224 del 25 settembre 2023, è stato rivisto il sistema di formazione iniziale, abilitazione e accesso al ruolo, prospettato già dal Ministro Bianchi sul finire del proprio mandato con il DL n. 36/2023.

Questi percorsi rientrano tra gli obiettivi del più ampio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha prospettato una fase transitoria (fino al 31/12/2024) ed una fase a regime (dallo 01/01/2025) e sono descritti negli allegati del DPCM.
Il piano prospettato ha introdotto alcune modifiche al decreto legislativo n. 59/2017, discendente dalla legge 107 del 2015, avente ad oggetto il Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria.

Quali CFU per insegnare?

La norma ha definito diversi percorsi così articolati:

  • Percorsi con 36 CFU rivolti ai docenti con 24 CFU posseduti entro il 31/10/22 che rientrano nella fase transitoria del PNRR (si fa riferimento all’allegato 5).
  • Percorsi con 30 CFU rivolti a coloro che hanno già 30 CFU che rientrano nella fase transitoria del PNRR (si fa riferimento agli allegati 3 e 4).
  • Percorsi con 60 CFU per i docenti non abilitati che rientrano nella fase a regime del PNRR (si fa riferimento all’allegato 1).
  • Percorsi di 30 CFU per i docenti vincitori del concorso con 3 anni di servizio negli ultimi 5 e per i docenti che hanno superato la prova ai sensi del comma 9-bis (si fa riferimento all’allegato 2).
  • Percorsi di 30 CFU per i docenti già abilitati o già specializzati sul sostegno.

Vediamo ora nel dettaglio la strutturazione dei diversi percorsi:

36 CFU per chi deve integrare i 24 CFU

  • Area pedagogica 3 CFU in pedagogia generale e sociale, storia della pedagogia, pedagogia sperimentale (MPED 01 – 02 – 04);
  • Area discipline linguistico digitali 3 CFU in didattica e pedagogia speciale, informatica, sistemi di elaborazione delle informazioni, didattica delle lingue moderne (MPED 03 – INF 01 – ING-INF 05 – L-LIN 02);
  • Area didattica delle discipline specifiche 15 CFU di cui 2 in didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area legislazione scolastica 2 CFU in istituzioni di diritto pubblico (IUS 09); 
  • Area tirocinio diretto 13 CFU, di cui 10 CFU in tirocinio diretto e 3 CFU tirocinio indiretto; 3 CFU di questi devono riguardare l’inclusione scolastica.

30 CFU per chi deve integrare i 30 CFU

I primi 30 CFU posseduti devono coprire le seguenti aree:

  • Area pedagogica 4 CFU in pedagogia generale e sociale, storia della pedagogia, pedagogia sperimentale (MPED 01 – 02 – 04);
  • Area didattica delle discipline specifiche 9 CFU di cui 2 in didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area legislazione scolastica 2 CFU in istituzioni di diritto pubblico (IUS 09);
  • Area tirocinio indiretto 15 CFU; 3 CFU di questi devono riguardare l’inclusione scolastica.

Gli Ulteriori 30 CFU da conseguire devono includere

  • Area pedagogica 6 CFU in pedagogia generale e sociale, storia della pedagogia, pedagogia sperimentale (MPED 01 – 02 – 04);
  • Area formazione inclusiva BES 3 CFU  didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area discipline linguistico digitali 3 CFU in didattica e pedagogia speciale, informatica, sistemi di elaborazione delle informazioni, didattica delle lingue moderne (MPED 03 – INF 01 – ING-INF 05 – L-LIN 02);
  • Area discipline psico-socio-antropologiche 4 CFU in psicologia generale, psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione,  sociologia dei processi culturali e comunicativi, antropologia culturale (MPSI 01 – MPSI 04 – SPS 08 – MDEA 01); 
  • Area didattica delle discipline specifiche 9 CFU di cui 2 in didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area tirocinio diretto 5 CFU.

30 CFU per chi ha tre anni di servizio e i docenti dello straordinario bis

  • Area pedagogica 4 CFU in pedagogia generale e sociale, storia della pedagogia, pedagogia sperimentale (MPED 01 – 02 – 04);
  • Area formazione inclusiva BES, 3 CFU in didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area discipline linguistico digitali 3 CFU in didattica e pedagogia speciale, informatica, sistemi di elaborazione delle informazioni, didattica delle lingue moderne (MPED 03 – INF 01 – ING-INF 05 – L-LIN 02);
  • Area discipline psico-socio-antropologiche 3 CFU in psicologia generale, psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione, sociologia dei processi culturali e comunicativi, antropologia culturale (MPSI 01 – MPSI 04 – SPS 08 – MDEA 01); 
  • Area didattica delle discipline specifiche 6 CFU di cui 2 in didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area legislazione scolastica 2 CFU in istituzioni di diritto pubblico (IUS 09);
  • Area tirocinio indiretto 9 CFU.

Il percorso dei 60 CFU per ottenere l’abilitazione prevede l’approfondimento dei seguenti settori scientifico disciplinari:

  • Area pedagogica 10 CFU in pedagogia generale e sociale, storia della pedagogia, pedagogia sperimentale (MPED 01 – 02 – 04);
  • Area formazione inclusiva BES 3 CFU in didattica e pedagogia speciale (MPED 03);
  • Area discipline linguistico digitali 3 CFU in didattica e pedagogia speciale, informatica, sistemi di elaborazione delle informazioni, didattica delle lingue moderne (MPED 03 – INF 01 – ING-INF 05 – L-LIN 02);
  • Area discipline psico-socio-antropologiche 4 CFU in psicologia generale, psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione, sociologia dei processi culturali e comunicativi, antropologia culturale (MPSI 01 – MPSI 04 – SPS 08 – MDEA 01); 
  • Area didattica delle discipline specifiche 18 CFU;
  • Area legislazione scolastica 2 CFU in istituzioni di diritto pubblico (IUS 09);
  • Area tirocinio diretto 15 CFU e indiretto 5 CFU per un totale di 20 CFU.

I docenti già abilitati o in possesso di specializzazione sul sostegno

I docenti già abilitati o in possesso di specializzazione sul sostegno devono conseguire 30 Crediti Formativi in didattica delle discipline, metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento.

Pertanto, per chi non ha mai lavorato nella scuola ed intraprende ora un percorso con l’obiettivo di accedere all’insegnamento sarà necessario ottenere l’abilitazione, dopo il titolo di accesso prescritto.

Sarà, comunque,  possibile inserire i 60 crediti formativi durante il percorso universitario, purché siano già stati maturati almeno 180 crediti formativi nelle discipline di studio. 

Titoli di accesso all’insegnamento

Per alcuni profili professionali di insegnanti è prevista una modifica sui titoli di accesso prescritti, come i docenti tecnico pratici.

Peraltro, il tema è affrontato anche in occasione della riapertura e dell’aggiornamento delle graduatorie GPS.

Vediamo il quadro aggiornato:

  • Per le classi di concorso del cosiddetto quadro A dall’attuale DM n. 259/2017 saranno richieste ancora laurea vecchio ordinamento o specialistica o magistrale oppure titolo accademico di secondo livello;
  • Per le classi di concorso del cosiddetto quadro B, nella fase transitoria basterà il diploma di maturità specifico del settore, ma dallo 01/01/2025 bisognerà possedere almeno una laurea triennale.

In tutti i casi valgono sempre i titoli equipollenti o equiparati coerenti con le classi di concorso per cui si intende accedere.

Sperando di avere fatto chiarezza, Ti raccomandiamo di verificare quali esami include il percorso che hai scelto, onde evitare di intraprendere un percorso che non sia corretto.

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Quali sono i settori scientifico disciplinari coperti dai 60 CFU?

I 60 CFU coprono aree come pedagogia, didattica delle discipline specifiche, psicologia, didattica inclusiva, legislazione scolastica e tirocinio diretto e indiretto.

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È possibile partecipare al concorso scuola senza i 60 CFU?

Durante la fase transitoria, sono previste disposizioni specifiche per chi è già nel percorso di formazione o ha iniziato la carriera insegnante. Tali deroghe prevedono percorsi abbreviati di 30 o 36 CFU al fine di completare il percorso ottenendo l’abilitazione all’insegnamento.

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Quali competenze sono richieste per superare il concorso Docenti?

Il concorso docenti verifica le competenze pedagogiche, disciplinari, didattiche, metodologiche, nonché la padronanza della lingua inglese e delle competenze digitali degli aspiranti docenti.

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Come si accede alla professione docente dopo la riforma?

L’accesso alla professione docente avviene tramite un concorso pubblico e nazionale, organizzato su base regionale o interregionale, seguito da un periodo di prova e formazione in servizio.

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Chi può accedere al percorso dei 60 CFU?

Il percorso di 60 CFU è aperto a tutti gli aspiranti insegnanti che hanno completato la loro formazione universitaria e soddisfano i requisiti specificati dalle nuove normative.

Gli studenti universitari interessati all’insegnamento possono inserire il percorso nel loro piano di studi, purché abbiano già maturato 180 CFU nel percorso di laurea.

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Cosa cambia nella formazione iniziale dei docenti?

La formazione iniziale prevede ora un percorso universitario o accademico di 60 CFU con valore abilitante, mirato a fornire le competenze necessarie per la professione docente.

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Quali sono le fasi previste per l’abilitazione all’insegnamento

La riforma prevede due fasi: una transitoria, che dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre 2024, e una fase a regime, che stabilisce le modalità definitive di accesso alla professione docente.

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Che cosa prevede il DPCM del 4 Agosto 2023?

Il DPCM del 4 Agosto 2023 è un decreto che stabilisce nuove norme per la formazione iniziale, l’abilitazione e l’accesso alla professione docente in Italia, inserendosi negli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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normativa

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DPCM del 4 agosto 2023

Il DPCM del 4 agosto 2023 regolamenta la formazione iniziale ed il reclutamento.

Esso stabilisce il percorso universitario e accademico per ottenere l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il decreto definisce i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa, i requisiti per i centri formativi, le modalità organizzative e i criteri per la valutazione finale.

Questo si inserisce nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, mirando a rivedere il sistema di reclutamento e di formazione dei docenti, con l’intento di risolvere il problema del precariato in Italia.

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