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Perché la continuità didattica è così importante per gli alunni con disabilità?

La continuità didattica evita regressioni e facilita il progresso costante per gli alunni con disabilità.

Perché la continuità didattica è così importante per gli alunni con disabilità?

La continuità didattica è cruciale per evitare interruzioni nel processo di apprendimento degli alunni con disabilità. Cambiare frequentemente insegnanti può causare regressioni e difficoltà di adattamento. Al contrario, un insegnante stabile può seguire meglio il progresso dell’alunno e adattare il piano educativo alle sue esigenze nel tempo.

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Che differenza c’è tra gli insegnanti specializzati e non specializzati in termini di continuità didattica?

Gli insegnanti specializzati nel sostegno hanno una priorità assoluta nella conferma. Tuttavia, il Decreto Legge n. 71/2024 permette anche ai docenti non specializzati di essere confermati, a patto che abbiano maturato anni di servizio nello stesso grado di istruzione e non vi siano candidati specializzati disponibili.

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Cosa si intende per continuità didattica per gli alunni con disabilità?

La continuità didattica si riferisce alla possibilità per un alunno con disabilità di essere seguito dallo stesso insegnante di sostegno per più anni consecutivi. Questo garantisce un percorso educativo costante, migliorando il rapporto di fiducia tra l’alunno e l’insegnante e ottimizzando i risultati scolastici.

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Qual è il ruolo delle famiglie nella continuità didattica?

Le famiglie degli alunni con disabilità possono presentare una richiesta formale al dirigente scolastico per la conferma dell’insegnante di sostegno. La loro partecipazione è fondamentale perché permette di valorizzare l’esperienza positiva maturata con un determinato insegnante e favorire un percorso educativo stabile per l’alunno.

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Quali condizioni devono essere rispettate per confermare l’insegnante di sostegno sullo stesso incarico?

Per confermare un insegnante di sostegno, è necessario che l’insegnante abbia già lavorato con lo stesso alunno nell’anno precedente e che vi siano posti disponibili nella scuola. Il dirigente scolastico deve inoltre verificare che l’insegnante abbia i requisiti richiesti dalle graduatorie e che non ci siano candidati con maggiore punteggio.

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Quali soluzioni sono state proposte per migliorare ulteriormente la continuità didattica?

Tra le soluzioni proposte vi sono l’aumento dei posti a tempo indeterminato per gli insegnanti di sostegno e una migliore gestione delle graduatorie per favorire la permanenza degli stessi docenti nelle scuole. Anche l’incremento delle risorse per la formazione degli insegnanti specializzati sono azioni suggerite per migliorare la continuità didattica.

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Quali sono i benefici della continuità didattica per gli alunni con disabilità?

La continuità didattica consente agli alunni con disabilità di avere un rapporto stabile e di fiducia con l’insegnante di sostegno, fondamentale per il loro sviluppo educativo e psicologico. Questo permette una maggiore coerenza nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), facilitando un apprendimento più efficace e mirato.

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Quali sono i principali ostacoli all’attuazione della continuità didattica nel sistema scolastico italiano?

Gli ostacoli principali includono il precariato degli insegnanti di sostegno, la gestione inefficace delle graduatorie e il mancato investimento in maggiori stabilizzazioni. Questi fattori possono rendere difficile garantire che lo stesso insegnante segua un alunno con disabilità per più anni consecutivi, compromettendo la qualità del sostegno offerto.

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Quali sono le principali difficoltà nel garantire la continuità didattica?

Una delle principali difficoltà è il precariato degli insegnanti di sostegno, che spesso sono assunti con contratti a tempo determinato, con conseguenti frequenti cambi di docenti. Anche la gestione delle graduatorie possono rendere difficile mantenere la stessa figura di sostegno per più anni consecutivi.

FAQ

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La continuità didattica si riferisce alla possibilità per un alunno con disabilità di essere seguito dallo stesso insegnante di sostegno per più anni consecutivi. Questo garantisce un percorso educativo costante, migliorando il rapporto di fiducia tra l’alunno e l’insegnante e ottimizzando i risultati scolastici.

articoli
normativa
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Decreto Legislativo n. 66 del 2017: Norme per la promozione dell’inclusione scolastica

Il D.Lgs n. 66 del 2017 introduce norme per promuovere l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Mira a garantire un sistema educativo inclusivo che risponda ai bisogni educativi di ciascun alunno, promuovendo il coinvolgimento attivo delle famiglie e la collaborazione tra scuole, enti locali e servizi sociali. Viene istituito un sistema di pianificazione individualizzata (PEI), con un forte impegno da parte di tutte le componenti scolastiche per assicurare il successo formativo e la continuità educativa degli studenti con disabilità.

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Decreto Legge n. 71 del 2024: Disposizioni urgenti in materia di sostegno didattico agli alunni con disabilità

Il Decreto Legge n. 71 del 2024 include diverse misure volte a migliorare il sostegno didattico agli alunni con disabilità e a garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024-2025. Le principali disposizioni in materia di supporto didattico si concentrano sull’aumento del numero di docenti specializzati e sulla semplificazione delle procedure di formazione e riconoscimento delle qualifiche.

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Decreto Legislativo n. 59 del 2017: Riforma del reclutamento e formazione dei docenti nella scuola secondaria

Il Decreto Legislativo n. 59 del 2017 riforma il sistema di reclutamento e formazione dei docenti per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Introduce un percorso triennale di formazione iniziale e tirocinio (FIT), necessario per accedere all’insegnamento e stabilisce criteri più stringenti per la selezione e la valutazione dei candidati. Il decreto prevede, inoltre, modalità di aggiornamento professionale per i docenti già in servizio, al fine di garantire una formazione continua e un miglioramento costante delle competenze didattiche.

Il decreto ha subito diverse revisioni ed integrazioni dal 2017 ad oggi.

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