Riforma istituti tecnici 4+2 e ITS Academy
La sperimentazione del modello formativo 4+2 unisce quattro anni di scuola secondaria e due anni in ITS Academy per collegare istruzione e lavoro. Il modello introduce flessibilità post-diploma, rimodulazione degli orari, innovazione didattica e specializzazione tecnologica, rispondendo alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione.
La sperimentazione del modello formativo 4+2 emerge con l’intento di innescare una rivoluzionaria risposta alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione e alla necessità di un’istruzione che sia al contempo flessibile, inclusiva e orientata al futuro. Questo approccio, che prevede quattro anni di scuola secondaria seguiti da due anni di frequenza in un ITS Academy, vorrebbe rappresentare un importante passo avanti nel rafforzamento del legame tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, nonché nella promozione di percorsi formativi altamente specializzati.
Cosa ne pensa il mondo della scuola?
Partiamo dalla lettura dei testi normativi per comprendere meglio di cosa si tratta.
Affronteremo, poi, le riflessioni del personale della scuola.
Cosa sono gli ITS Academy
Si tratta di percorsi formativi successivi alla formazione della scuola secondaria di secondo grado, articolati in dieci aree tecnologiche, che vanno dall’Energia alla Mobilità Sostenibile e Logistica, dalla Chimica e Nuove Tecnologie della Vita al Sistema Agroalimentare, fino alla Tecnologia dell’Informazione, della Comunicazione e dei Dati. Tale articolazione discende da un’analisi delle competenze richieste dal mercato del lavoro contemporaneo. Ogni area è progettata per rispondere alle specifiche esigenze del settore corrispondente, garantendo che gli studenti acquisiscano le competenze pratiche e teoriche necessarie per eccellere nel loro campo.
Vincolo Formativo e Flessibilità di Scelta
Un aspetto fondamentale della sperimentazione 4+2 è la sua struttura vincolante, che tuttavia non compromette la libertà di scelta dello studente. Sebbene il percorso sia concepito come un itinerario di sei anni complessivi, al termine dei quattro anni di scuola secondaria gli studenti ottengono un diploma intermedio. Questo punto di transizione consente loro di decidere se proseguire con l’ITS Academy prescelto o di esplorare altre opportunità, sia nel campo dell’istruzione terziaria sia nel mondo del lavoro. Questa flessibilità si propone di rispettare le aspirazioni individuali e le eventuali revisioni del percorso professionale che possono emergere alla fine della scuola secondaria.
Rimodulazione dell’Orario e Innovazione Didattica
La sperimentazione prevede anche una rimodulazione dell’orario settimanale delle lezioni, con una distribuzione delle ore di lezione che non necessita di un adeguamento matematico rispetto al tradizionale corso quinquennale. Questo approccio consente alle istituzioni di adattare il piano di studi alle specifiche esigenze dei loro studenti, mantenendo alta la qualità dell’istruzione. La possibilità di inserire moduli online e di svolgere lezioni in modalità FAD (Formazione a Distanza) intende rappresentare un ulteriore passo verso un’istruzione moderna e accessibile, che sfrutta le tecnologie digitali per arricchire l’esperienza di apprendimento.
Mantenimento dell’Organico e Riorganizzazione del Curricolo
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il MIM ha dichiarato che la riduzione di un anno del percorso formativo non comporta una diminuzione dell’organico docente. Questa scelta è necessaria per poter mantenere un elevato standard di istruzione e per garantire che la compressione del percorso scolastico non si traduca in una riduzione della qualità. La riorganizzazione del curricolo, con un focus su flessibilità didattica e organizzativa, vorrebbe favorire l’adozione di metodologie innovative e di progettare esperienze formative che rispondano efficacemente alle esigenze del contesto socio-economico e produttivo.
Mission dell’istruzione e della formazione
Il dibattito sulla mission della scuola si perde nella notte dei tempi: la scuola deve preparare tecnicamente o deve garantire la maturazione dei cittadini? La scuola deve preparare al mondo del lavoro o deve garantire il raggiungimento del personale successo formativo?…
Questo ed altri interrogativi accompagnano il dibattito attorno alla sperimentazione 4+2.
I documenti ministeriali di riferimento, Indicazioni Nazionali e Linee Guida, ma anche i documenti internazionali, per esempio quello relativo alle 8 competenze chiave per l’apprendimento permanente, centrano l’attività della scuola sulla formazione della persona e del cittadino, in grado di apprendere per tutta la vita.
Qui si innesta il confronto acceso sulla sperimentazione che è esplicitamente finalizzata a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
La sperimentazione del modello formativo 4+2 rappresenta un esperimento. Attraverso la specializzazione delle aree tecnologiche, la flessibilità di scelta post-diploma, l’adattabilità del curricolo e l’uso delle tecnologie digitali, si propone di formare figure professionali altamente qualificate e pronte ad inserirsi in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Questo modello rafforza il legame tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro secondo un approccio all’apprendimento che gli estensori della norma vorrebbero al contempo inclusivo, innovativo e orientato al futuro.
Le finalità con cui opera la scuola sono proprio queste? La discussione tra scuola e mondo del lavoro si è sempre scontrata su questo aspetto.
Grazie alla sperimentazione si potrà arrivare ad un punto di equilibrio tra le due visioni del ruolo della scuola?




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